MOTOGP: ROSSI IN SCOOTER E IL PERBENISMO SOCIAL


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Valentino Rossi nel paddock di Valencia

Secondo voi cosa avrebbe dovuto fare Valentino Rossi per evitare l’imprudente donna con l’odioso bastoncino del cellulare? Colei che, come persa nel mondo delle fate, si aggirava e si voltava come una scema in mezzo ai camion?! Chiunque sia stato in un paddock, e in particolare in quello super-caotico della MotoGP, ha ben presente come funziona e cosa succede: piloti e addetti ai lavori, che corrono di qui e di là per rispettare i tempi strettissimi dei mille appuntamenti di ogni round. Dunque è abbastanza “normale” che questo genere di “incidenti” possano capitare… Inoltre, se guardate bene, non c’è un vero calcio, ma, frenando per evitare la sperduta donzella, Valentino rischia anche di cadere! Tanto che i ragazzi della sicurezza, che in quell’istante arrivano di corsa, quasi sono loro ad investire la stessa donna per spostarla. Compreso l’addetto alla comunicazione di Rossi, che, seduto al posto del passeggero sullo scooter, allarga le braccia per evitare l’ormai inevitabile “appoggio“. Tutto qui. Nessun dramma, solo uno “sfanculamento” classico, in perfetto stile tangenziale nell’ora di punta. Ok, forse qualche nervo più teso del solito, ma a fine stagione ci sta, è lecito. Invece per i perbenisti spagnoli ecco servita la polemica: la scusa per l’ennesimo futile attacco social! Bullismo palese da scagliare contro il rivale numero 1 di Marc Marquez e dell’intera compagnia iberica…

Ora, valutate voi le immagini, come le parole scritte e dette da molti nel web, per riflettere e metterci sopra la testa 1 secondo. Perché prima di farvi prendere la mano dal “condividi facile” e dalla “golosa gogna social” ci si potrebbe anche ragionare un attimo… Detto che il gusto dell’indignazione facile, tra l’altro complice il copia-incolla da sharing compulsivo, fa proseliti e dilaga anche tra quei boccaloni dei siti qualunquisti italiani. Sportivi e non solo. Nessun gesto maleducato dunque, visto che giova ricordare che prima di tutto sono i piloti i veri “resident” del paddock. Semmai, maggior attenzione è richiesta agli ospiti “guest” e visitatori vari… Dunque che la signorina in questione dichiari di voler addirittura denunciare Valentino, questo sì che fa ridere e inorridire davvero: “Lo denuncerò perché l’ha fatto apposta e voleva farmi male. Infatti ho ancora un livido”, ha spiegato Ana Cabanillas. “In un primo momento pensavo fosse tutto involontario, ma poi ho guardato il video e ho visto che mi ha scalciato. Ho un livido sulla gamba e non accetto le scuse… Sì, sono tifosa di Marquez e ora abbiamo qualcosa in comune“.

Per fortuna Rossi è una persona dotata di estrema intelligenza e quindi ha precisato: “Chiedo scusa a quella signora e spero che stia bene! Quel video è solo l’ultima parte della vicenda… Bisognerebbe capire anche quello che succede prima: la mia vita nel paddock è sempre molto difficile, quando esco dal motorhome con lo scooter per andare ai box sono sempre manate e schiaffi di gente che vuole prendermi il cappello, che mi chiede autografi e mi frena addirittura il motorino, tutto per farsi i selfie con me! Così è accaduto anche qui e quando sono arrivato la signora mi si era appena fermata davanti per fare un selfie… Le rinnovo le mie scuse, ma penso che sarebbe più bello potersi muovere con più libertà nel paddock. Qui a Valencia l’affetto è grande e mi fa piacere, ma qualche volta va oltre il limite: è da tempo che chiedo un aiuto ma finora nessuno me lo ha dato“. Tesi confermata anche dai tanti altri video caricati in rete, che mostrano le difficoltà del 46 a muoversi nel retro box…

Morale: più supporto e rispetto verso i tesori nazionali, meno social bullismo e facile perbenismo, grazie.