VELOCE COME IL VENTO
Il 7 Aprile uscirà nelle sale cinematografiche “Veloce come il Vento” un film atteso con curiosità dalla vasta platea degli appassionati di corse. Un film ispirato alla tragica storia di un ex campione Rally.
Stefano Accorsi al volante in Veloce come il Vento, il film di Matteo Rovere prodotto da Domenico Procacci e in uscita per 01 Distribution. Loris De Martino, interpretato appunto da Accorsi, è un ex campione di Rally che una volta correva nel Gruppo B, un uomo che da sempre ha una tendenza all’eccesso e un giorno ha incontrato l’eroina e ha smesso di correre. Nel film lo incontriamo quando sua sorella Giulia, interpretata da Matilda De Angelis, che appena diciassettenne corre nel campionato GT con l’aiuto del padre Mario, titolare della scuderia, si trova costretta ad affrontare da sola a vita e la pista. Il fratello talentuoso ma inaffidabile rientra in scena prima per bisogno di soldi, poi sempre più desideroso di aiutare Giulia e prendersi una rivincita sull’ambiente che lo ha emarginato. Sceneggiatura liberamente ispirata attorno alle vicende di un promettente campione europeo e vero pilota rally Carlo Capone. Vinse il Campionato Europeo Rally nel 1984 con la Lancia 037 Tre Gazzelle come privato, battendo il pilota ufficiale Lancia Henri Taivonen. Scomparso dal circuito professionistico per essersi messo contro la propria scuderia per le sue dichiarazioni politicamente scorrette, accusata di preferire Henri Taivonen nonostante l’avesse battuto. Finito poi nel tunnel della droga forse a causa della morte della figlia e dei problemi con la moglie.
Il nostro film vule onorare la figura di Capone, anche se gran parte della vicenda è inventata, ma pure il talento indomito di Toivonen: dicevano che fosse uno sfasciamacchine, ma la verità che i bolidi di quellìepoca erano quasi ingovernabili. spiega Accorsi.
In questo contesto l’Italia non ha mai realizzato nulla sulla narrazione del motorsport. Ed è un peccato perchè questa disciplina ha tanto di quella storia da raccontare da poter avvicinare e appassionare anche quelle persone che farebbero fatica riconoscere la differenza tra una F1 e una GT. E in un Paese dove a farla da padrone è il calcio, l’idea di un film dedicato al motosport è tutta da accogliere.